Mountain GuideFrancesco Salvaterra

PIEDRA PARADA: Il Verdon del Sud America -nov.2017-

Piedra Parada è universalmente riconosciuta come una delle località imperdibili per l’arrampicata sportiva in Argentina.

Dei molti spot più o meno famosi (per citarne alcuni: Los Arenales a Mendoza, San Juan, Los Gigantes a Cordoba, Sierra la Vigilancia, Bariloche con Frey, Vaje Encantado e altre), Piedra Parada è appunto la più conosciuta e frequentata. Il motivo è probabilmente il fatto che a un importante numero di itinerari si aggiunge un luogo di incredibile fascino, una bellezza paesaggistica capace di lasciare a bocca aperta anche chi ha lo sguardo abituato alle bellezze del mondo.

Una visione della parte centrale del canyon con la aguja de la Virgen in primo piano.

Conosciuta come Piedra Parada per via della vetta che si erge nel bel mezzo del deserto e che dà il nome alla località, in realtà la stragrande maggioranza degli itinerari si sviluppano nel Canyon della Buitrera, un’impressionante gola, esito di un’eruzione vulcanica accaduta 50 milioni di anni fa. Dalla zona quasi desertica della estepa di Chubut il canyon si insinua nella montagna per più di 3 km, pareti a picco per entrambi i lati della gola incombono alte fino a 300m, molte le diramazioni laterali, i pinnaccoli e gli spigoli slanciati. La roccia vulcanica ha subito delle metamorfosi e appare “cotta” e friabile, spesso lo è ma esistono molte fasce di roccia stupenda e incredibilmente lavorata a buchi e maniglie ma anche a tacche nette. Quasi sempre i vari settori si sviluppano nella parte bassa delle pareti, costituendo delle classiche falesie di monotiri.

L’arrampicata è spesso in leggero strapiombo anche se sono presenti tutti gli stili e le difficoltà: dal 4° all’8b+ con una grande varietà per tutti i gusti. La chiodatura è ottima e alle soste sono presenti anelli dove va fatta la manovra per calarsi.

La Piedra Parada è un evidentissimo torrione alto 210m che dal centro della valle si alza da subito verticale e spesso strapiombante su ogni lato. Esistono cinque vie che ne raggiungono la vetta, la più semplice e ripetuta è la normale: “Suegno lento” 260m 6a+.

Settore “El Alero”: l’alveare.

Come arrivare: Arrivare a Piedra Parada è meno difficile di quanto possa sembrare, certo non è una di quelle falesie dove si va a fare due tiri nel pomeriggio! Per gli auto muniti da Esquel si segue per 25Km la ruta 40 in direzione El Bolson fino a un bivio per la ruta 12 con direzione Gualjaina e Paso del Sapo (che significa passo del rospo). Si continua per 65km dei quali solo i primi 20 sono asfaltati ma si va bene con qualunque auto, sempre tenendo per passo del Sapo fino a vedere la Piedra sulla sinistra (presenti indicazioni).

Se non si hanno mezzi come nel nostro caso la soluzione più semplice ed economica è la seguente:

da Esquel prendere un bus della ditta Jacobson per Gualjaina (corse tutti i giorni esclusi i festivi, alle ore 11). Da qui mettersi a bordo strada e fare autostop: le auto di passaggio non sono molte e può volerci qualche ora ma tutti sono molto disponibili e caricano volentieri. Stessa cosa per il ritorno. E’ anche possibile reperire un taxi da Gualjaina a Piedra Parada e chiedere a Mario Moncada per il viaggio di rientro.

Dove alloggiare: Esistono due campeggi, il primo che si incontra è libero e non segnalato, ubicato prima del ponte sul Rio Chubut, sulla sinistra, in un bosco sulle rive del fiume. Non costa nulla ma non ci sono servizi. Il secondo è il camping “establecimiento la Buitrera” di propietà di Mario Moncada, per raggiungerlo attraversare il ponte, dopo 600m sulla dx inizia il canyon della Buitrera, dopo altri 600m sulla sx si trova il camping. Il costo è di 50 pesos a persona al giorno. Ci si può accampare dove si vuole in una vasta area con con cavalli al pascolo, la zona più bella e riparata dal vento è verso sud-est sulle rive del fiume. I servizi messi a disposizione sono docce (non sempre con acqua calda), acqua potabile, uno spazio comune poco utile e una piccola rivendita principalmente di alcolici. Per quanto riguarda le provviste conviene farne una grossa scorta a Esquel, in ogni caso è possibile incaricare Mario Moncada di fare la spesa in paese ma non è conveniente per prezzi e tempistiche. E’ possibile contrattare una sorta di lodge privato se si vuole stare più comodi ma conviene informarsi prima per verificare la disponibilità sul periodo.

Camping sulla riva del rio Chubut

Orientarsi sul posto: Di vitale importanza è procurarsi la guida di arrampicata redatta da Martin Molina. Probabilmente si può acquistarla a Esquel o Gualjaina, o come nel nostro caso direttamente sul posto, ma la cosa migliore è procurarsela prima. Arrivare ai piedi della Piedra Parada o imboccare la gola è molto intuitivo, per orientarsi sulle falesie la guida è esaustiva.

Settori da non perdere

-Principianti: el gruyere, el circo (settore sx), el alambrado.

-Medie difficoltà: las Ortegas (top quality), El Alero, El Circo,

Jardin de l’eden, Anfiteatro, La Olita.

-Alte difficoltà: Ojos de Buda, el Parlamento, La calavera.

Materiale: Per scalare nel canyon è sufficiente una corda da 70m e 18 rinvii.

Suegno Lento alla Piedra Parada

E’ la via normale e la prima via a raggiungere la vetta, una piccola avventura che vale veramente la pena di ripetere, non banale nel complesso. Roccia buona e compatta su tutto il percorso e chiodatura sufficiente, è presente qualche chiodo e fix sui passi più difficili ma spesso occorre proteggersi con materiale a incastro, le soste sono tutte ottime a fix.

Verso la vetta della Piedra Parada, all’orizzonte l’entrata del canyon de la Buitrera.    

La via si sviluppa sulla parete est seguendo le linee deboli, il primo tiro originale sale da un camino ma è meglio salire il primo tiro di “the big bang”. L1 30m 4+ raggiunto un terrazzo a 6 metri da terra si sale delle costole verso dx (alcuni chiodi) e poi dritti a un terrazzo. L2 30m 5+ evidente camino, qualche chiodo. L3 40m 6a Dritti in parete poi man mano deviare verso dx in direzione di un pulpito, attenzione a non andare dritti perché si finisce sulla via Big Bang, se per caso si sbaglia dalla sosta di Big Bang con un traverso a dx si può raggiungere il pulpito. L4 Pochi metri di trasferimento a dx su cengia per sostare a sx di un evidente camino. L5 35m 5+ seguire il camino L6 35m 5+ leggermente a dx poi dritti in placca ( 3 fix) e per fessure superficiali fino a una cengia che si segue a dx. A questo punto si prosegue a corda corta seguendo una cengia verso nord, si sale un muretto di una decina di metri fino ad un altra grande cengia che si segue lungamente fino al lato nord della piedra (qualche ometto) fino ai piedi di un vago diedrino. Si sale (10 metri 4) e si prosegue per roccette fino in cima.

Discesa:Non banale da individuare finché non si raggiunge la linea di calata, che sarebbe la via Big Bang. Dalla vetta seguire la cresta in direzione opposta alla salita (sud), fino a trovare un ancoraggio a fix, doppia di 20 mt poi si prosegue seguendo un sentierino che scende in direzione nord su terreno esposto fino a raggiungere una sosta a fix molto esposta (uscita della via Big Bang).

Sulla verticale:1x20m sosta in nicchia sotto tetto, 2x34m sosta in parete (attenzione con corda da 70 si arriva con poco margine), 3x25m, 4x25m, 5x30m nel diedro di salita, 6x30m sulla verticale.

Materiale: Scelta di friends medi fino al #2 o 3 e qualche fettuccia, per la discesa è meglio disporre di due corde ma si può scendere anche con una corda singola purché rigorosamente di 70 metri.

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