Mountain GuideFrancesco Salvaterra

TRAVERSATA DEI PUFFI

Val Gabbiolo, Presanella. Da 2800m a 3400m.
dislivello 650m sviluppo 1000m 6/A1/R3/V
Urbano Dell’Eva, Danilo Marinolli 5/10/1986

Descrizione

Stupenda via di alta montagna, un vero viaggio, come bellezza e genere di ascensione è paragonabile a uno sperone Gervasutti al Tacul. Sicuramente uno dei più impegnativi e severi itinerari di alta montagna del gruppo, marcata severità ambientale, accesso complesso, eventuale ritirata difficile e pericolosa.

La vie segue interamente una lunga dorsale irta di pinnacoli slanciati (“i puffi”), incassata tra due profondi e ripidi canaloni ghiacciati. Difficoltà medie di 4° e 5°, la roccia è generalmente compatta ma occorre prestare attenzione al detrito, poco materiale in loco.

Storia: I primi salitori dopo un bivacco in tenda in alta val Nardis hanno sceso un canalone a N della torre Bogani per arrivare ai piedi dello sperone, in dieci ore di arrampicata hanno portato a termine la traversata al limite delle ore di luce. Avendo perso l’orientamento un loro amico fotografo, Marcello Gregori per aiutarli a trovare la tenda nella notte ha dato fuoco a della polvere da sparo, residuo bellico.Trentaquattro anni dopo, 15/16 settembre 2019 Salvaterra e Onorati all’oscuro della scalata dell’86 hanno ripetuto la via in due giorni, dopo un precedente tentativo l’anno prima dove hanno scalato il primo torrione, evitato dalla cordata precedente.

Logistica: L’accesso dei primi salitori dalla val Nardis è molto complesso, conviene accedere dalla val Gabbiolo. Per un’ascensione in giornata bisogna essere molto veloci, è consigliabile preventivare un bivacco. Non ci sono molti posti adatti lungo la cresta, i primi ripetitori hanno bivaccato su un terrazzino (accettabile) ai piedi del frate sotto il tiro di artificiale. Per arrivare all’attacco e per scendere servono i ramponi.

Accesso: Dal bivacco in alta val Gabbiolo si sale per il pendio detritico fino a imboccare un canalone che scende più o meno sulla verticale della torre Bogani (vedi foto).

Come direttiva si deve aggirare a sx la base della torre senza nome posta a dx e in basso rispetto alla torre Chiara. Poco dopo l’imbocco del canale lo si attraversa a sx (spesso neve) per portarsi verso un versante detritico che in breve porta a una forcella. Dalla forcella si imbocca a sx un canale con un breve salto di 3°, seguendo il facile ci si porta alla forcella tra la torre Chiara e la punta senza nome. E’ presente qualche rado ometto, per lo più salti di 1°/2°. Dalla forcella inizia la via e le difficoltà.

L1/2 100m 3+ Dalla forcella si scende brevemente sull’altro versante e si risale il canalone per una trentina di metri tenendo il lato sx, poi si attraversa portandosi sul versante vero e proprio dello sperone. Si punta a un grande blocco che forma un tetto, recente frana, cordone sotto il tetto. L3 40m 4 si passa dal foro e si traversa verso dx lungamente su roccia molto precaria di recente frana, si gira lo spigolo a dx superando la verticale della torre Carletto. L4 70m 5+ Si punta a un diedro/fessura visibile fin da lontano, facile da identificare come passaggio più logico, a metà strozzatura faticosa (cordone incastrato) si sosta a sx della fessura. L5 40m 5+ traverso a dx in placca e diedro fessurato. L6 40m 4+ a dx poi dritti per due brevi diedri fessurati intervallati da cenge (cordone incastrato), sosta sullo spigolo. L7 50m 5 traverso a dx poi diedro aggettante (cordone incastrato all’inizio), poi dopo una placca ci si porta sotto un muro con molte fessure (chiodo di sosta). L8 30m 6 poi 4 breve traverso a dx verso un pilastrino e fessura/lama con passo duro, sull’appoggiato traversare a sx su un ballatoio fino a un diedrino sotto la cima della torre Carletto (kevlar incastrato in sosta). L9 15m 6/A0 Un diedrino verticale con uscita difficile (passo di A0 su TCU) porta sulla piccola vetta della torre Carletto. Sosta attrezzata per corda doppia da fare verso N. (Se non si scala la torre per guadagnare tempo puntare direttamente alla forcella) L10 60m 5 Dalla forcella si scala sullo spigolo fino a un pulpito, si aggira lo spigolo a sx con un passo su knobs su placca esposta, poi più facile fino sotto alla seconda cima, facile da scalare ma che per logica si aggirerebbe a sinstra. Da una spalla sotto il grande puffo (ometto con biglietto, possibilità di fuga a sx). Si disarrampica alla base del camino evidente posto a dx della placca. L11 20m 5+ nel camino, fino a 1ch. di sosta. L12 50m 6 poi 5 Si sale una fessura verticale e un diedro, se si tiene a sx fin sotto il grande puffo occorre poi fare una breve doppia (ancoraggio in loco) altrimenti deviare prima a dx. L13 25m 5 da una piccola grotta uscire a sx con un’esposta traversata. L14 20m 3 sul filo fin sotto il frate. L14 25m 5+/A1 Sulla sx della placca del frate si segue un sistema di fessure con 4ch. Lasciati dai primi salitori, sosta con 1 ch e sasso incastrato. L15 50m 5+ poi 4+ si traversa a sx girando lo spigolo (ch) poi verticalmente fino alla forcella sotto la cima e per fessura in cima al pilastro più a N del frate (cordone incastrato). L16 70m 3+ dopo un tratto di disarrampicata si segue il filo fino alla base del “Vecchio”, si scala fin sotto la piastra verticale finale e sul margine dx del pilone c’è un cordino su spuntone. Il vecchio non si scala direttamente ma ci si cala con una breve doppia nel canale a dx che si risale fino alla forcella, da qui è stato scalato per lo spigolo N da Salvaterra e Onorati, 40m 4+, spuntone con fettuccia per corda doppia. Con altri 100m facili si risale in canalone detritico o nevoso per arrivare alla forcella appena sotto il monte Gabbiolo, nei pressi di postazioni belliche.

Discesa: Raggiunto il filo di cresta appena sotto il monte Gabbiolo si scende dal ghiacciaio a N per incrociare la normale della Presanella che sale alla sella di Freshfield e scendere fino al passo Cercen. Attenzione, tratti di neve/ghiaccio a 50°o +, terminale e crepacci. Dal passo si può scendere dalla val Cercen (leggermente più breve) oppure risalire alla bocchetta dei Boci per tornare in val Gabbiolo. Nota: In caso di ritirata, appena prima del Grande Puffo esiste una linea di calata (6-7 doppie su nut e ch.) che verso O porta nel canalone e all’attacco della via, per reperire il primo ancoraggio dalla forcella sotto la grande piastra della cima disarrampicare 10 m verso O fino a reperire 1spit del primo ancoraggio. Tre doppie sulla verticale poi spostarsi a sx faccia a valle.

Materiale: Friends al #3, stoppers, qualche ch.,ramponi e piccozza.


Galleria Fotografica


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